I vicoli del centro storico
Un tempo luoghi di incontro e di socializzazione, oggi inalterati nella loro morfologia, sono silenziosi ed affascinanti luoghi della memoria. Una occasione per vivere una città d’altri tempi
Modica è una città che merita di essere visitata anche più volte. Infatti, accanto all’itinerario classico dedicato al barocco, è possibile scoprire percorsi alternativi attraverso vicoli e scalinate che uniscono la parte bassa a quella alta, dagli scorci molto suggestivi e dai panorami inediti. Da qualsiasi punto vi troviate dell'ampio Corso Umberto, l’asse principale della città bassa, potete addentrarvi nei vicoli adiacenti, senza un itinerario ben definito. Sarà così possibile ammirare la maestosa guglia del Duomo di San Giorgio dalla via De Leva, oppure scoprire uno scorcio affascinate del Duomo di San Pietro attraverso l’arco del vico dei Barbieri.
Sempre dalla via De Leva ci si imbatte nel bellissimo portale trecentesco dell’omonimo palazzo. Quasi nascosta nel cuore di una delle vie più caratteristiche del centro storico, la via Grimaldi, la Chiesetta rupestre di San Nicolò Inferiore è considerata la più antica chiesa di Modica. Scoperta nel 1987 dallo studioso modicano Duccio Belgiorno in una grotta adibita a locale di sgombero e acquisita nel 1992 dal Centro Studi sulla Contea di Modica, rappresenta l’esempio più fulgido di un’architettura rupestre di origine bizantina che ha lasciato tracce importanti non solo nell’area iblea ma, più diffusamente, in tutta l’isola.
Un percorso affascinante è quello che porta al Castello dei Conti. Già da piazza Principe di Napoli si possono ammirare i resti della rocca del castello. La via Raccomandata lentamente conduce nel borgo alto attraversando il caratteristico quartiere Cartellone. Val la pena, deviando per il corso Garibaldi, ammirare l'Arco Baroni Pirreira. Si arriva alla scenografica scalinata del Duomo di San Giorgio, l'edificio più monumentale di tutta la Sicilia sud orientale. Al lato il Palazzo Polara e più in alto il Palazzo Tommasi Rosso. Finalmente attraverso antiche vie si giunge alla rocca del castello e di quello che nel corso dei secoli è rimasto. La Torre era la parte più fortificata della cittadella. Il castello è stato ricostruito dopo il terremoto del 1693 e successivamente rimaneggiato. Scendendo per le vie Castello e via Posterla si giunge alla casa del poeta modicano Salvatore Quasimodo, visitabile.
Altre inedite vedute regala il percorso che, attraversando case-grotte e vicoli, giunge fino alla chiesa di S. Maria di Betlem. Nella parte occidentale dello sperone roccioso, che alla sommità ospita il Castello dei Conti, sono incastonate le “grotte vestite”, un significativo esempio di tradizionali abitazioni in grotta. Queste particolarissime cavità rupestri rappresentano uno spaccato dell'epoca medievale che penetra nel contesto tardo-barocco della città. Le grotte visitabili sono quattro e testimoniano un passato umile ma fiero delle proprie origini.
Sempre dalla via De Leva ci si imbatte nel bellissimo portale trecentesco dell’omonimo palazzo. Quasi nascosta nel cuore di una delle vie più caratteristiche del centro storico, la via Grimaldi, la Chiesetta rupestre di San Nicolò Inferiore è considerata la più antica chiesa di Modica. Scoperta nel 1987 dallo studioso modicano Duccio Belgiorno in una grotta adibita a locale di sgombero e acquisita nel 1992 dal Centro Studi sulla Contea di Modica, rappresenta l’esempio più fulgido di un’architettura rupestre di origine bizantina che ha lasciato tracce importanti non solo nell’area iblea ma, più diffusamente, in tutta l’isola.
Un percorso affascinante è quello che porta al Castello dei Conti. Già da piazza Principe di Napoli si possono ammirare i resti della rocca del castello. La via Raccomandata lentamente conduce nel borgo alto attraversando il caratteristico quartiere Cartellone. Val la pena, deviando per il corso Garibaldi, ammirare l'Arco Baroni Pirreira. Si arriva alla scenografica scalinata del Duomo di San Giorgio, l'edificio più monumentale di tutta la Sicilia sud orientale. Al lato il Palazzo Polara e più in alto il Palazzo Tommasi Rosso. Finalmente attraverso antiche vie si giunge alla rocca del castello e di quello che nel corso dei secoli è rimasto. La Torre era la parte più fortificata della cittadella. Il castello è stato ricostruito dopo il terremoto del 1693 e successivamente rimaneggiato. Scendendo per le vie Castello e via Posterla si giunge alla casa del poeta modicano Salvatore Quasimodo, visitabile.
Altre inedite vedute regala il percorso che, attraversando case-grotte e vicoli, giunge fino alla chiesa di S. Maria di Betlem. Nella parte occidentale dello sperone roccioso, che alla sommità ospita il Castello dei Conti, sono incastonate le “grotte vestite”, un significativo esempio di tradizionali abitazioni in grotta. Queste particolarissime cavità rupestri rappresentano uno spaccato dell'epoca medievale che penetra nel contesto tardo-barocco della città. Le grotte visitabili sono quattro e testimoniano un passato umile ma fiero delle proprie origini.